giovedì 22 settembre 2022

LE MIE STAGIONI

 


Un tempo adoravo la primavera, lo sbocciare dei fiori e la rinascita della natura. Mi piace tuttora, anche se non come prima. Ci sono anche nata, in primavera, ma non sono mai stata un’amante dei compleanni. Quindi no, non è tra i motivi per cui l’aspettavo con impazienza. Piuttosto, quando arrivava, per me voleva dire che la scuola stava per finire. L’autunno invece sanciva la ripresa delle attività scolastiche, cosa che mi metteva sempre ansia e tristezza.

Lo ammetto, a me non piaceva andare a scuola. Studiavo solo ciò per cui ero portata e socializzavo il minimo indispensabile. Pur non vedendo l’ora che finisse, però, non mi assentavo mai. Tutti i periodi dell’anno in cui c’erano le vacanze, per me erano i migliori. Poi mi sono diplomata e qualcosa è cambiato. All’Università mi sono trovata decisamente meglio, ho stretto belle amicizie e ho studiato materie interessanti. Ogni anno aspettavo con gioia l’arrivo di ottobre, per poter riprendere le lezioni. È dal 2009, quindi, che ho iniziato ad apprezzare e amare l’autunno, come poi anche l’inverno. Da allora ne subisco il fascino! Dopotutto, queste stagioni sono anche quelle che meglio si addicono al mio essere introversa e nostalgica. Per me è come indossare qualcosa di comodo, che mi avvolge teneramente e mi coccola, facendomi sentire al sicuro.

Non mi dispiace che l’aria rinfreschi perché odio la calura estiva, dal momento che soffro di pressione bassa. Non mi dispiace nemmeno che le giornate si accorcino, perché vado a dormire presto. Nelle serate più fredde non mi pesa rimanere a casa, sotto le coperte, a leggere un bel libro. Adoro le tisane, la mia preferita da un po’ di tempo è quella al cacao. È il mio rituale della sera prima di mettermi a letto. Se esco, invece, mi piace sedermi in un bar e ordinare una cioccolata calda, che dev’essere fondente, altrimenti per me non è cioccolata! Zucche, castagne e spremute di melagrane sono tra i cibi autunnali che prediligo. D’inverno poi adoro i brodini, la polenta e le zuppe di legumi. Le giornate di pioggia non mi infastidiscono se so che posso tranquillamente rimanere a casa. Adoro le atmosfere soffuse, le luci tenui, i colori caldi e i ritmi più lenti della natura. Perché sono lenta anch’io, pigra e a tratti malinconica.

E poi c’è l’ispirazione, che normalmente ritorna in autunno, dopo avermi abbandonata nei mesi più caldi. Quando sudo non riesco a concludere nulla, per scrivere ho bisogno di temperature piacevoli. Come dicevo prima, sono lenta! Per terminare un romanzo mi ci vuole molto tempo, motivo per cui la mia trilogia fantasy ha impiegato tanto per giungere alla conclusione. Ma con il romanzo successivo ho cercato di accelerare i tempi, anche se tutto dipende sempre da quanto e quando sono ispirata. C’è qualcosa nell’autunno che mi invoglia a scrivere!

Sono fatta al contrario, vado in letargo d’estate e mi risveglio a settembre. I colori che la natura assume in questa stagione sono, a mio avviso, tra i più belli da poter ammirare. E io ne rimango ogni volta colpita! Proprio per questo ho voluto che mio padre dipingesse una foresta autunnale da poter tenere in camera, sulla parete di fronte al mio letto. Sprofondare in quei colori mi dà un senso di benessere. Ecco, forse è proprio questa la sensazione che mi accompagna da settembre in avanti.

Il Natale, poi, è la festa dell’anno che preferisco. Sarò banale, ma trovo che sprigioni della magia. Adoro gli addobbi, le luci, le vetrine colorate dei negozi, i dolci e i profumi che si respirano a dicembre. Anche se il clima si raffredda, l’atmosfera si riscalda. L’autunno è un traghetto per il Natale, un motivo in più per amarlo.

Qual è invece la vostra stagione del cuore?

sabato 3 settembre 2022

PERCHÉ SCRIVO SE NON GUADAGNO?



Ieri una persona, che non è amante dei libri, mi ha chiesto perché continuo a scrivere anche se non ci guadagno.

Le case editrici, infatti, corrispondono agli autori solo una piccolissima percentuale, che viene pagata al raggiungimento di una certa somma. Quindi possono volerci mesi o addirittura anni, come nel mio caso.

Il suo ragionamento, da questo punto di vista, non fa una piega. Gli ho risposto che, effettivamente, se avessi dovuto basarmi solo sui guadagni, avrei smesso di scrivere anni fa.

Certo, non sono ipocrita, mi piacerebbe ottenere una buona rendita dai miei libri, soprattutto in mancanza di un lavoro. A prescindere da questo, però, mi piace scrivere (anche se non scrivo tutto il giorno, né tutti i giorni).

Se una storia mi ronza in testa, sento l'esigenza di raccontarla e di condividerla. Ogni tanto mi scoraggio e perdo l'ispirazione, ma poi torno sempre a finire ciò che ho iniziato.

La scrittura è qualcosa che mi distrae dai pensieri negativi e che mi fa stare bene. A volte dà persino un senso alle mie giornate. Ed ecco quindi perché scrivo!

In fondo, non è forse questo lo scopo di qualsiasi hobby? E se poi arriva anche un riconoscimento economico, ben venga!

A voi è capitato di sentirvi chiedere perché perdete tempo a scrivere? Come rispondete? Ditemi che non sono l'unica incompresa!