Ieri
una persona, che non è amante dei libri, mi ha chiesto perché continuo a
scrivere anche se non ci guadagno.
Le
case editrici, infatti, corrispondono agli autori solo una piccolissima
percentuale, che viene pagata al raggiungimento di una certa somma. Quindi
possono volerci mesi o addirittura anni, come nel mio caso.
Il
suo ragionamento, da questo punto di vista, non fa una piega. Gli ho risposto
che, effettivamente, se avessi dovuto basarmi solo sui guadagni, avrei smesso
di scrivere anni fa.
Certo,
non sono ipocrita, mi piacerebbe ottenere una buona rendita dai miei libri,
soprattutto in mancanza di un lavoro. A prescindere da questo, però, mi piace
scrivere (anche se non scrivo tutto il giorno, né tutti i giorni).
Se
una storia mi ronza in testa, sento l'esigenza di raccontarla e di
condividerla. Ogni tanto mi scoraggio e perdo l'ispirazione, ma poi torno
sempre a finire ciò che ho iniziato.
La
scrittura è qualcosa che mi distrae dai pensieri negativi e che mi fa stare
bene. A volte dà persino un senso alle mie giornate. Ed ecco quindi perché
scrivo!
In
fondo, non è forse questo lo scopo di qualsiasi hobby? E se poi arriva anche un
riconoscimento economico, ben venga!
A voi è capitato di sentirvi chiedere perché perdete tempo a scrivere? Come rispondete? Ditemi che non sono l'unica incompresa!

Nessun commento:
Posta un commento